"IL BLOG PER LA SOPRAVVIVENZA"

lunedì 16 febbraio 2009

CONFIDA NELLA BENEVOLENZA DELLA MAGISTRATURA!

STUPRI: 15ENNE VIOLENTATA A BOLOGNA, CONFERMATO FERMO TUNISINO
Stampa Invia questo articolo(AGI) - Bologna, 16 feb. - Il gip di Bologna, Bruno Perla, ha convalidato oggi il fermo del tunisino di 33 anni Jamel Mohamid che la sera di venerdi', alla periferia di Bologna, ha stuprato una ragazza di 15 anni che era in attesa di alcuni amici ai margini di un parco di fronte alla propria abitazione. Il magistrato ha anche disposto la custodia cautelare in carcere del nordafricano. L'uomo, a quanto si e' appreso, non avrebbe ammesso le sue responsabilita', affermando che quella sera avrebbe solo schiaffeggiato al volto la ragazzina dopo essere stato da lei insultato. Ma si tratta di una versione che non e' stata ritenuta attendibile da gip. Intanto non si placano le polemiche sul fatto che l'uomo, benche' gia' arrestato due volte e destinatario di un provvedimento di espulsione, fosse gia' in liberta'.

CLANDESTINO-DELINQUENTE-PUR DI SALVARSI SPERGIURA......
......VENGONO QUI SOLO A FARSI I COMODACCI LORO!.......MEDITATE GENTE! MEDITATE!

Ma in tal modo non si prefigura un indebito arricchimento?

La Corte di Cassazione lancia un monito a tutti i colleghi di merito: gli immigrati non sono cittadini di serie B e in caso di morte per incidente stradale i familiari hanno diritto di chiedere e ottenere il risarcimento danni anche se sono residenti all'estero. Se si dovesse ragionare diversamente, spiega la Corte, ''ne conseguirebbe che la vita di uno straniero senza congiunti in Italia varrebbe molto meno di quella del cittadino italiano, pur essendogli attribuiti in vita gli stessi diritti, perché verrebbe escluso alcun rilievo alla sua valenza spirituale, che si traduce nei tanti doveri e diritti di relazione che ad altri soggetti vengono riconosciuti come produttivi di effetti giuridici dopo la morte''. Sulla scorta di questo principio la quarta sezione penale dela Corte ha accolto il ricorso di 9 familiari di un cittadino straniero morto a seguito ad un incidente stradale. La Corte d'Apello aveva negato ai familiari dela vittima il risarcimento del danno per la morte del loro congiunto sulla base del fatto che essi non erano residenti in Italia. SI MA SE NE HANNO DIRITTO RIFONDIAMOGLI UN VALORE PROPORZIONALE AL VALORE DELLA PROPRIA MONETA PER NON PREFIGURARE INDEBITI ARRICCHIMENTIContro la decisione i familiari si sono rivolti alla Suprema Corte e Piazza Cavour ha accolto il loro ricorso sottolineando che negare il risarcimento equivarrebbe a negare il diritto di un immigrato ad essere ''tenuto in considerazione anche dopo la morte per la perdita che i suoi congiunti subiscono anche sotto il profilo economico''. In sostanza, concludono i Supremi Giudici, ''la perdita della vita umana non troverebbe alcuna forma di risarcimento, nonostante il rapporto del cittadino con lo Stato italiano non sia stato occasionale, ma dovuto ad una richiesta di lavoro di cui lo Stato italiano si è giovato''.
MA QUESTO VALE ANCHE PER IL CLANDESTINO?

Immagini - Il Padano -